La pirolisi lenta opera in un intervallo di temperatura specifico compreso tra 400 e 800°C (752 e 1472°F).
Questo intervallo viene scelto per massimizzare la resa di carbone di legna dalla biomassa.
La pirolisi lenta è caratterizzata da basse velocità di riscaldamento e lunghi tempi di permanenza sia per i solidi che per i gas.
Le velocità di riscaldamento lento variano in genere da 0,1 a 2 °C (da 32,18 a 35,6 °F) al secondo.
Queste basse velocità di riscaldamento consentono una devolatilizzazione più controllata e graduale della biomassa.
Ciò porta alla produzione di catrame e carbone come prodotti principali.
Durante questo processo, la biomassa subisce una degradazione termica.
La degradazione termica comporta la rottura dei legami carbonio-carbonio e la formazione di legami carbonio-ossigeno.
Questa degradazione è facilitata dalle temperature relativamente basse rispetto ad altri metodi di pirolisi, come la pirolisi rapida.
La pirolisi rapida opera a temperature più elevate, comprese tra 650 e 1000 °C (1202-1832 °F).
La scelta della temperatura nella pirolisi lenta è strategica e mira a ottimizzare la resa e la qualità del carbone.
Temperature più basse all'interno dell'intervallo specificato determinano una maggiore resa di carbone.
Tuttavia, queste temperature più basse comportano anche un maggiore contenuto di volatili.
Ciò potrebbe influire sulle proprietà del carbone di legna, a seconda dell'uso a cui è destinato.
I lunghi tempi di residenza per la biomassa variano da minuti a giorni.
Per i gas, il tempo di residenza è superiore a cinque secondi.
Questi lunghi tempi di residenza aumentano ulteriormente l'efficacia della pirolisi lenta.
Permettono di avere tempo sufficiente per le reazioni di ripolimerizzazione e ricombinazione dopo le reazioni primarie.
Queste reazioni sono fondamentali per la formazione di carbone e catrame stabili.
In sintesi, la pirolisi lenta opera in un intervallo di temperatura specifico (400-800°C).
Utilizza tassi di riscaldamento lenti e lunghi tempi di permanenza per ottimizzare la produzione di carbone e altri sottoprodotti dalla biomassa.
Questo metodo è particolarmente adatto per le applicazioni in cui si desidera un carbone di alta qualità.
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