La pirolisi della plastica comporta la decomposizione termica dei materiali plastici in assenza di ossigeno, con conseguente produzione di olio combustibile, nerofumo e syngas. Questo processo è fondamentale per riciclare i rifiuti plastici e ridurre l'impatto ambientale.
Sintesi del processo:
La pirolisi, che deriva dai termini "pyro" (calore) e "lysis" (scomposizione), è un processo di cracking termico in cui i rifiuti plastici vengono riscaldati ad alte temperature in un ambiente privo di ossigeno. Ciò provoca la scomposizione delle molecole di plastica più grandi in molecole più piccole e utili, come olio combustibile, nerofumo e syngas.
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Spiegazione dettagliata:Pre-trattamento dei rifiuti di plastica:
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Prima della pirolisi, i rifiuti di plastica vengono sottoposti a triturazione, essiccazione e pre-trattamento per rimuovere i materiali non plastici. In questo modo si garantisce che nel processo vengano utilizzate solo le plastiche adatte.
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Processo di pirolisi:
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I rifiuti di plastica vengono sottoposti a temperature elevate, in genere comprese tra 380 e 500 gradi Celsius, in assenza di ossigeno. Questo ambiente impedisce la combustione e favorisce invece la decomposizione termica. Il calore scompone le molecole di plastica in componenti più piccoli.
- Prodotti della pirolisi:
- I principali prodotti della pirolisi della plastica sono olio combustibile, nerofumo e syngas. L'olio combustibile può essere utilizzato come sostituto del diesel o della benzina, il nerofumo può essere utilizzato come agente rinforzante nella gomma e nella plastica, mentre il syngas può essere utilizzato come combustibile o convertito in altri prodotti chimici.Tecniche e innovazioni:
- Pirolisi convenzionale: È il metodo standard in cui il calore viene applicato direttamente ai rifiuti di plastica.
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Trattamento idrotermale: Una tecnica sviluppata dai ricercatori della Purdue University, che utilizza l'acqua ad alte temperature e pressioni per scomporre la plastica in petrolio.
Pirolisi al plasma freddo: Questo metodo utilizza il plasma freddo per eccitare gli elettroni nella plastica, rompendo i loro legami e formando sostanze chimiche utili come metano, idrogeno, etilene e idrocarburi. Questa tecnica recupera una maggiore quantità di etilene e converte una percentuale più alta del peso della plastica in prodotti di valore rispetto alla pirolisi tradizionale.
Uso dell'energia a microonde: