L'identificazione dei diamanti coltivati in laboratorio è un processo complesso che prevede test avanzati in laboratori gemmologici come il Gemological Institute of America (GIA). Questo processo analizza varie caratteristiche che differiscono a causa delle diverse condizioni di formazione dei diamanti coltivati in laboratorio e di quelli naturali.
5 metodi chiave spiegati
1. Analisi dei modelli di deformazione e della composizione degli oligoelementi
I diamanti coltivati in laboratorio presentano spesso modelli di deformazione e composizioni di oligoelementi diversi rispetto ai diamanti naturali. Queste differenze derivano dalle condizioni controllate in cui vengono prodotti i diamanti coltivati in laboratorio, come i metodi HPHT (High Pressure High Temperature) o CVD (Chemical Vapor Deposition). I modelli e le composizioni uniche possono essere rilevati con strumenti sofisticati, aiutando a distinguere i diamanti coltivati in laboratorio da quelli naturali.
2. Inclusioni e luminescenza
Anche le inclusioni nei diamanti possono indicare la loro origine. I diamanti naturali presentano in genere piccole imperfezioni e difetti, come inclusioni di materiale estraneo, che sono meno comuni nei diamanti coltivati in laboratorio. Inoltre, i diamanti coltivati in laboratorio, soprattutto quelli coltivati in HPHT, mostrano spesso una forte fosforescenza in seguito all'esposizione a radiazioni UV a onde corte, una caratteristica raramente riscontrabile nei diamanti naturali.
3. Uso di strumenti avanzati
I laboratori utilizzano tecniche come la spettroscopia, la microscopia e la luminescenza alla luce ultravioletta a onde corte per determinare l'origine di un diamante. Strumenti specializzati come il DiamondSure e il DiamondView, sviluppati dal DTC e commercializzati dal GIA, sono utilizzati per aiutare il processo di identificazione. Questi strumenti aiutano a verificare e confermare la natura del diamante, sia esso naturale o coltivato in laboratorio.
4. Certificazione e classificazione
I diamanti coltivati in laboratorio sono certificati e classificati in modo simile ai diamanti naturali, valutando le 4 C (taglio, colore, purezza e caratura). Il GIA, tra gli altri istituti, fornisce rapporti separati per i diamanti coltivati in laboratorio e per quelli naturali, con una valutazione completa delle 4C. Questo processo di certificazione garantisce che l'origine e le caratteristiche del diamante siano accuratamente documentate.
5. Analisi completa e valutazione degli esperti
In sintesi, l'identificazione dei diamanti coltivati in laboratorio comporta un'analisi completa delle proprietà fisiche e chimiche, coadiuvata da strumenti tecnologici avanzati e dalla valutazione di esperti in laboratori gemmologici riconosciuti. Questo processo meticoloso garantisce un'accurata classificazione e certificazione dei diamanti, distinguendoli in base alla loro origine e qualità.
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