I nanotubi di carbonio (CNT) sono sintetizzati con vari metodi, tra cui la deposizione chimica da vapore (CVD) è il più diffuso per la produzione commerciale. Questo processo prevede la decomposizione di gas idrocarburi su un catalizzatore metallico ad alte temperature, in genere superiori a 800°C, per formare nanotubi di carbonio. La qualità e la resa dei CNT possono essere influenzate da diversi parametri, tra cui la temperatura, la pressione, la portata dei gas e il tipo di catalizzatore utilizzato.
Deposizione chimica da vapore (CVD):
Nel processo CVD, un gas precursore, spesso un idrocarburo come il metano o l'etilene, viene introdotto in un reattore contenente un catalizzatore metallico, come ferro, cobalto o nichel. Il gas viene riscaldato ad alta temperatura, provocando la decomposizione e il deposito di carbonio sulle particelle del catalizzatore. Gli atomi di carbonio si allineano quindi in strutture esagonali, formando la forma cilindrica dei nanotubi. La crescita dei CNT può essere controllata regolando i parametri del processo, che comprendono la scelta del catalizzatore, la temperatura e la composizione del gas.Deposizione di vapore chimico potenziata da plasma (PECVD):
Un metodo alternativo, il PECVD, utilizza il plasma per migliorare il processo di deposizione, consentendo temperature più basse (inferiori a 400°C) e una qualità potenzialmente superiore dei CNT. Questo metodo è particolarmente utile per depositare i CNT su substrati che non possono sopportare temperature elevate, come il vetro o alcuni polimeri. L'uso del plasma aumenta la reattività dei gas, facilitando la formazione di CNT a temperature più basse.
Materie prime verdi e di scarto:
I metodi emergenti si concentrano sull'utilizzo di materie prime verdi o di scarto per sintetizzare i CNT, con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale e utilizzare i materiali di scarto. Ad esempio, l'elettrolisi dell'anidride carbonica in sali fusi può produrre CNT, anche se ci sono dubbi sulla qualità del materiale prodotto. La pirolisi del metano, che prevede la decomposizione termica del metano in idrogeno e carbonio solido, è un altro metodo promettente, soprattutto quando si utilizza metano di scarto o sottoprodotto.
Deposizione catalitica da vapore chimico (CCVD):