La produzione di biochar utilizza diverse fonti di biomassa. Queste includono rifiuti di legno, rifiuti agricoli, rifiuti solidi urbani, alghe e biomassa da specie invasive.
Queste materie prime vengono lavorate attraverso la pirolisi. Si tratta di un processo di decomposizione termica che avviene in assenza di ossigeno.
La scelta della materia prima e delle condizioni di pirolisi influisce notevolmente sulle proprietà e sugli usi del biochar.
5 fonti principali di materie prime per il biochar
Rifiuti di legno
I rifiuti di legno provenienti da industrie come le segherie, la produzione di mobili e l'edilizia possono essere utilizzati per la produzione di biochar.
Questi rifiuti includono tipicamente segatura, trucioli di legno e scarti di lavorazione.
La pirolizzazione di questi materiali aiuta a gestire i rifiuti e li converte in una risorsa preziosa come il biochar.
Rifiuti agricoli
I residui agricoli come paglia, stocchi di mais e lolla di riso sono abbondanti e possono essere utilizzati come materie prime per la produzione di biochar.
Spesso questi materiali vengono bruciati o lasciati decomporre nei campi, contribuendo all'inquinamento atmosferico e alle emissioni di gas serra.
Convertendo questi rifiuti in biochar, si riduce l'inquinamento e il biochar può migliorare la fertilità del suolo e sequestrare il carbonio.
Rifiuti solidi urbani
Anche i rifiuti solidi urbani, compresi i materiali organici come gli scarti alimentari e la carta, possono essere pirolizzati per produrre biochar.
Questa applicazione aiuta a gestire i rifiuti e a ridurre l'uso delle discariche, producendo al contempo un prodotto per varie applicazioni ambientali.
Le alghe
Le alghe sono un'altra materia prima promettente per la produzione di biochar, soprattutto nelle regioni con fioriture algali significative.
La conversione delle alghe in biochar aiuta a gestire l'eccesso di crescita algale e produce un materiale ricco di carbonio adatto a modificare il suolo e a sequestrare il carbonio.
Biomassa da specie invasive
Le specie vegetali invasive come le phragmites, il kudzu e la melaleuca possono essere raccolte e utilizzate come materia prima per la produzione di biochar.
Questo approccio aiuta a controllare la diffusione delle specie invasive e utilizza la biomassa in modo produttivo, contribuendo alla sostenibilità ambientale.
L'idoneità di ciascuna materia prima per la produzione di biochar dipende da fattori quali la composizione, la disponibilità e il costo.
Lo stesso processo di pirolisi può variare in modo significativo, con diverse temperature, velocità di riscaldamento e tempi di permanenza che influenzano le proprietà del biochar.
Questa variabilità consente di personalizzare le proprietà del biochar per soddisfare esigenze specifiche, come l'ammendamento del suolo, il sequestro del carbonio o altre applicazioni ambientali.
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