Sì, la pirolisi può produrre idrogeno. Lo dimostra il processo di pirolisi del metano, in cui l'energia termica viene applicata al metano (CH₄) per rompere il legame chimico tra carbonio e idrogeno, con conseguente produzione di idrogeno gassoso e un prodotto solido di carbonio senza emissioni di CO2.
Spiegazione della pirolisi del metano:
La pirolisi del metano prevede l'uso di energia termica per decomporre il metano in idrogeno e carbonio. Questo processo si distingue dal reforming a vapore, che produce idrogeno ma genera CO2 come sottoprodotto. Nella pirolisi del metano, la reazione può essere riassunta come CH₄ → C + 2H₂. Questa reazione è favorevole in termini di emissioni di carbonio in quanto non produce CO2, il che la rende un metodo potenzialmente più pulito per la produzione di idrogeno rispetto ai processi che si basano sui combustibili fossili.Confronto con altri metodi di produzione dell'idrogeno:
Sebbene il reforming a vapore del gas naturale sia attualmente il metodo dominante per la produzione di idrogeno, esso rilascia CO2, contribuendo alle emissioni di gas serra. La pirolisi del metano, invece, produce idrogeno con un'impronta di carbonio significativamente inferiore. Il sottoprodotto solido di carbonio della pirolisi del metano può essere utilizzato nella produzione di materiali o sequestrato, riducendo ulteriormente l'impatto ambientale.
Pirolisi della biomassa per la produzione di idrogeno:
Un altro aspetto della pirolisi discusso è l'uso di biomasse, come la bagassa di canna da zucchero, la paglia di grano e la lolla di riso, in un processo a due fasi che prevede la pirolisi seguita da steam reforming. Questo metodo è promettente anche per la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, sebbene comporti una fase secondaria di steam reforming che introduce emissioni di CO2.Efficienza energetica e impatto ambientale: